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Phase Duo - Roberto Olzer
organo

Phase duo

Eloisa Manera violino, composizioni
Stefano Greco aka Fana dj/producer, monochord e live electronics

Bel canto è una parola magica della tradizione italiana e del violino nato a Cremona e associato con i gloriosi nomi di  Stradivari, Amati, Del Gesù e tutti quei compositori da Monteverdi in avanti che hanno scritto per questo incredibile strumento. Phase duo mescola la tipica contabilità della tradizione con i suoni elettronici, classica, jazz e elettronica in un sottile filo che si dipana tra Vivaldi, Steve Reich e i Raga Indiani.

Phase duo è composto da  Eloisa Manera (violinista, compositrice and improvvisatrice) e Stefano Greco (producer, sound designer e dj). Lei arriva dal mondo della classica, ha suonato con Mario Brunello e Herbie Hancock e la sua arte non ha confini; il mensile Musica Jazz l’ha inserita nella shortlist delle 10 donne che stanno cambiando il Jazz; lui dall’ambiente elettronico milanese con una passione sfrenata per i poliritmi, l’Africa e Mussorgsky.

Il duo è nato come un matrimonio combinato con Saul Beretta come sensale per i Notturni di Musicamorfosi del 2015 e poi esploso in vero e proprio amore artistico durante la preparazione del live per il LAC di Lugano in occasione di Focus India (2017). Amore che ha portato alla produzione del loro primo disco, dove mescolano le loro differenti storie e background artistici: un mix o meglio un live remix di minimal music da Steve Reich e Terry Riley, tra bel canto, jazz, elettronica e brani originali.
Hanno collaborato con Cristina Crippi per il progetto Universal Phase ideato con Fabio Peri direttore scientifico del Planetario di Milano in occasione di Danae Festival (2019). Per il Festival del Parco di Monza è appena uscita la loro versione video di Deborah’s theme di Ennio Morricone. Nuovo Imaie sostiene il tour di presentazione del loro primo disco, uscito per AUT records di Berlino il 24 giugno 2019.
Nel settembre 2020 hanno rappresentato Musicamorfosi al Jazz Italiano per l’Aquila.


Roberto Olzer, Organo

Diplomato in Organo e Composizione Organistica al Conservatorio ‘G. Verdi’ di Milano sotto la guida del M° Giancarlo Parodi e, con il M° Alberto Magagni, in pianoforte al Conservatorio di Mantova, si dedica ben presto all’apprendimento e allo sviluppo delle tecniche improvvisative nel repertorio jazzistico grazie alla frequentazione di Ramberto Ciammarughi.

Laureato a pieni voti in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, affianca all’attività didattica quella compositiva (con vari lavori pubblicati, tra i quali il brano ‘Per Geometrico Destino’ per Soli, Coro e Orchestra, commissionato dal comitato italo-elvetico per le celebrazioni del centenario del traforo del Sempione), quella di arrangiatore, per svariate formazioni tra le quali l’Orchestra Sinfonica del Teatro Coccia di Novara e il Decimino di Ottoni del Teatro la Scala di Milano. Per quest’ultimo, ha arrangiato – tra le altre partiture – un Omaggio a Nino Rota, una Suite dedicata a John Williams, e la Rhapsody in Blue di Gershwin, in cui si è anche proposto quale pianista solista. Da ultimo, l’unione del Decimino con il Roberto Olzer Trio ha prodotto lo spettacolo ‘American Sweets’ che ha debuttato nel luglio 2015 nella rassegna ‘Tones on the Stones’.

Numerose anche le frequentazioni in ambito pop, grazie alle quali ha potuto collaborare con artiste quali Antonella Ruggiero, Tosca, Simona Bencini e Susanna Parigi.

Copiosa infine l’attività concertistica in ambito classico e jazzistico, in Italia, Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra e Giappone, tanto come pianista che come organista, in veste solistica e di accompagnatore all’interno di diversi ensemble.

Ha al suo attivo una trentina di album editi da etichette nazionali di jazz quali Abeat, Dodicilune, Splasc(h), TRJ e Caligola, ed internazionali (Atelier Sawano, Osaka, Japan). Oltre a varie collaborazioni come sideman è alla guida di un proprio Trio, a fianco di Yuri Goloubev al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria, coi quali ha realizzato tre Tour in Giappone, nel Giugno 2015, Settembre e Dicembre 2016. I loro CD ‘Steppin’ Out’ e ‘Dreamsville’ sono stati premiati dalla rivista giapponese ‘Jazz Critique Magazine’ come migliori dischi di jazz strumentale rispettivamente del 2013 e del 2016. Guida anche un proprio Quartetto, con Fulvio Sigurtà alla tromba, con il quale ha registrato per Abeat ‘Floatin’ In’. Come organista ha inciso nel 2017 il suo primo album, sull’organo Luigi Biroldi di Quarna Sotto (VB), con la partecipazione di Giancarlo Parodi e Stefano Gori al flauto.